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Berna, maggio 2017 - Le regioni rurali e di montagna non vogliono divenire i giocattoli della politica federale nella gestione della presenza del lupo e di altri grandi predatori nei loro territori. Nella recente seconda Assemblea nazionale l’Associazione Svizzera per un Territorio senza grandi predatori sono stati ammessi quali nuovi membri le Associazioni della Svizzera Centrale (Lucerna, Nidwaldo e Obwaldo, Svitto e Uri) e della Romandia (Vallese di lingua francese, Vaud, Ginevra, Neuchâtel, Giura e Friborgo). Il fronte che si oppone al ritorno indiscriminato del lupo e dei grandi predatori si allarga a tutto l’arco alpino e periurbano svizzero.

La Confederazione deve reagire per regolare in modo adeguato la problematica che attiene ai Grandi predatori. È necessario ridurre il grado di protezione cui godono questi animali selvaggi, il lupo in particolare, e dare nello stesso tempo maggiori competenze decisionali ai singoli Cantoni. Queste rivendicazioni figurano nel concetto di gestione del lupo elaborato dalla nostra Associazione nazionale. In quest’ambito l’Associazione Svizzera per un territorio senza grandi predatori esige la «tolleranza zero » a fronte della presenza del lupo nella vicinanza delle agglomerazioni e dei centri abitati. Una mozione presentata recentemente nel Canton Uri, unitamente a diversi interventi parlamentari nel Cantone Ticino e iniziative nel Canton Vallese, persegue esattamente questi obiettivi.

D’altronde, le persone che lavorano in questo settore per conto dell’Autorità federale mostrano poco interesse e collaborazione nell’analizzare e approfondire la problematica, in particolare quella legata alla pericolosa ibridazione causata dagli incroci tra il lupo e il cane. L’imparzialità dimostrata da questi settori, finanziati con soldi pubblici, preoccupa e deve essere motivo di urgente e approfondita analisi. Per questo motivo la nostra organizzazione chiede che esperti internazionali si chinino sulla problematica.

Non da ultimo l’Assemblea dei Delegati dell’Associazione nazionale ha ribadito la necessità che la Convenzione di Berna, sottoscritta nel lontano 1979, sia ridiscussa o disdetta come all’unanime decisione delle Camere federali del 2014 e che la revisione della Legge federale sulla caccia sia terminata al più presto.

Informazioni di contatto:

• Georges Schnydrig, Co-Presidente dell'Associazione "Territorio Svizzero senza grandi predatori". Tel. 078 736 62 58

• Germano Mattei, Co-Presidente dell'Associazione "Territorio Svizzero senza grandi predatori". Tel. 079 428 40 59

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• http://www.lr-grt.ch