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Grosseto, 17 dicembre 2017 - Problema predazioni in Maremma: gli allevatori del Comitato Pastori d'Italia si incontreranno lunedì all'auditorium di via Cavour a Firenze con una delegazione di allevatori provenienti da varie province della Toscana e da altre Regioni.

La presidente del Comitato Pastori d''Italia, Mirella Pastorelli, sentiti gli allevatori, ha ritenuto opportuno organizzare questa assemblea invitando associazioni, politici e assessore all'Agricoltura della Regione Toscana, perché in quella sede sarà consegnato un documento con richieste concrete al fine di cominciare a risolvere il problema alla radice.

Mirella Pastorelli del Comitato Pastori d'Italia

"Il Comitato - si legge in una nota - è di nuovo basito nel leggere che associazioni che nascono come funghi continuano a dare palliativi agli allevatori, come sta succedendo adesso con i 100 cani da guardiania, animali addirittura con supporto gratuito medico veterinario e alimenti, pensando di risolvere cosi il problema. L'appello da parte degli allevatori è di non cadere in certi tranelli, soldi pubblici che si continuano ad investire in modo sbagliato lasciando il problema irrisolto.

Anzi le nostre campagna diventeranno grandi gabbie per le pecore e non più frequentate dai turisti perché terrorizzati da questi enormi cani.

Pertanto - continua la nota formata da Mirella Pastorelli - non solo non si risolverà il problema, ma si andrà a crearne altri. L'appello degli allevatori è di non cadere in certi tranelli sono solo palliativi che non portano risultati, anche il Comitato può accedere ai fondi europei stilando un progetto per poi concedere delle banali soluzioni agli allevatori, ma questo non è nel suo intento in quanto sa benissimo che così facendo il problema predazione non sarà più risolto, pertanto con grande tenacia porta avanti le richieste più volte annunciate. Ultimo appello - dice la Pastorelli: le battaglie si vincono tutti uniti. E' perfettamente inutile andare soli nelle sedi regionali e ministeriali perché è questo quello che vuole la politica la disgregazione perché solo così può dare da una botta di qua e una di là lasciando il problema irrisolto".